limitare i danni


Limitare i danni; in gergo si dice “salvare la gamba”, dopo la debacle nel finale di ieri. E arrivare prima che faccia buio. Queste le regole che mi ero dato per oggi.Parto alle 9:30 ma il percorso, per quanto spettacolare, é ghignoso, e dei brevi saliscendi iniziano subito a mordere i polpacci e limitano il chilometraggio. Niente da fare, faccio poca strada e vado piano, ma non posso fare di meglio. Mi consolo pensando che non può essere così fino alla fine. Oggi saranno circa 60 km di Eroica più 12 per raggiungere l’hotel San Giovanni alle Terme di Rapolano, la cui piscina termale dovrebbe essere la mia carota. Il percorso fa un giro largo ma Montalcino mi guarda e lo so che sorride arcigno, ma te l’ho giurata, stavolta hai vinto tu ma io nelle sfide mi esalto, sarà quindi solo un arrivederci.

Il panorama é da cartolina e avrò scattato dico cento foto, che roba le dolci colline senesi! Non le scopro certo io e la Val d’Orci regala un percorso pazzesco, paesaggisticamente parlando ma in bici nemmeno troppo duro, anzi.
Incontro borghi che ci si innamora; uno più bello dell’altro, sempre affacciati a guardare tutta quella meraviglia. Il sole mi accompagna e fa risaltare ancor di più le foglie ingiallite delle viti di Canalicchio che ben miscelate ad altre della stessa levatura, diventeranno Brunello: in alto i calici.

Pausa pranzo con i panini preparati a colazione: prosciutto toscano e pecorino. Vorrei fermarmi a bere qualcosa ma sono in mezzo alla natura. Solo alle 14 arriverò a Buonconvento, è ormai tardi per bere e tiro dritto. Dovrei arrivare al massimo per le 16:30, sono tranquillo. Poi succede l’imprevisto: alla fine di una sterrata non trovo il cartello per sapere se dx o sx, guardo sulla app navigatore per bici OsmAnd+ dove ho caricato tutto il percorso e mi prende un colpo, ho fatto una deviazione! Non capisco perché: il cartello, 4 km prima era bello chiaro, impossibile equivocare ma sono fuori traccia. Torno indietro e la traccia dice dritto mentre il cartello sinistra. Provo dritto, sono sulla traccia e poco più avanti due transenne, ora spostate ai margini della strada, con segnale divieto di accesso se l’acqua supera i 20cm! leggere la profondità sulla aste poste ai lati del guado. Guado??? Guado. Guardo attento ma mi pare nemmeno 10 cm di acqua. Comunque da lì debbo passare. A piedi non se ne parla che avere le scarpe zuppe non é comodo. Passo con la bici e intanto mi immaginavo di tutto ma invece tutto ok. Per l’ansia di essere sulla strada giusta, di non essere in ritardo ecc ecc non ho fatto nemmeno una foto: ci ho pensato ma no. Proseguo e la strada inizia a salire decisa: questo potrebbe essere un ottimo segnale che è quella giusta. Non posso far altro che proseguire e intanto spingo e salgo e spingo e salgo, finché qualche centinaio di metri più in alto trovo il cartello dell’eroica: L’avrei baciato. Ripensandoci a mente fredda non credo ad uno scherzo di qualche buontempone ma piuttosto al fatto che davvero il guado non era transitabile viste le abbondanti piogge di due giorni fa. Unica pecca è che mancava il segnale una volta arrivato in fondo alla strada che mi avevano indicato: questo avrebbe completato la deviazione. Così avrò la soddisfazione di avere percorso tutto il tracciato originale, certo manca ancora l’ultima tratta ma sarà domani.

Questa salita sembra non finire ma in realtà ogni tanto molla per cui piano piano vado avanti finché non si scende e sono ancora in mezzo ai pascoli delle pecore con il pericolo maremmani. Ho trovato cartelli in cui avvisavano che sono a cani da guardia lì a proteggere il gregge dagli attacchi piuttosto che per farsi accarezzare. Comunque si sono accorti di me mentre ero in discesa quindi tutto bene.

Finisce che a forza di pedalare arrivo alla quasi meta: Asciano. sono arrivato senza acqua ed il paese é lì davanti, poi mi accorgo di essere proprio di fianco al cimitero che come ogni ciclista sa al cimitero ci sono le fontane e così dopo una bella bevuta ho riempito la borraccia e sono ripartito per gli ultimi 12 km. Peccato che non ne avessi più, ma per fortuna era tutta strada asfaltata con leggeri saliscendi, niente a che vedere con l’arrivo di ieri.


Sono arrivato albergo alle 16 ed anche oggi 80 km. Poi come promesso mi sono lessato ella piscina termale: ci voleva. Domani ultima tappa, partirò prima per avere tutto il tempo ed evitare di guardare l’orologio.

Oggi percorso bellissimo, quasi interamente sterrato; una favola.

A domani.

Un pensiero su “limitare i danni

Lascia un commento